Nei pressi di questa località si sono concentrati sia gli antichi lavori minerari per la coltivazione del più ricco giacimento argentifero di Montieri denominato Filone
della Troja, sia quelli cinquecenteschi di ricerca e moderni.
LA “CAVA A PIANO”.
Ubicata sul margine SO della spianata de Il Piano è stata attiva tra il IX e il XIV sec. allo scopo di coltivare il ricco filone argentifero della Troja affiorante in prossimità del pozzo Leopoldo. Consisteva in una galleria che si inoltrava nel poggio allo scopo di intercettare in profondità il filone della Troja soprastante. Considerato che questo filone fu descritto dal Porte (che lo scavò per alcune decine di metri) come perfettamente verticale, la Cava a Piano lo avrebbe dovuto intercettare. Tale favorevole circostanza lo indusse a riattivarla, impresa già tentata senza successo nel ‘500. Dopo 32 m di scavo il lavoro fu abbandonato. Oggi della galleria del Porte, e di quella medievale ripresa nel ‘500 non resta alcuna traccia, a causa della copertura detritica.
LA GALLERIA FONTE GHIACCIO.
Nella vallecola del Fosso Fonteghiaccio, modesto impluvio che delimita a NO Il Piano, è visibile l’ingresso della galleria Fonte Ghiaccio lunga 228 m ed ancora perfettamente conservata. Questa galleria è stata scavata a cavallo tra il XIX e il XX sec. dalla Società Montecatini con il medesimo scopo dei predecessori, ossia trovare in profondità il giacimento argentifero ancora vergine, ma senza alcun esito.
La galleria nel suo tratto iniziale è scavata per 79 m nella formazione della Scaglia, cui segue quella del Macigno fino alla progressiva 228 m dove la galleria termina (vedi rilievo e sezione geologica).